La fotografia è memoria di qualcosa che è stato là davanti al suo occhio discreto; è traccia di quel referente fotografico che secondo Barthes è non già la cosa facoltativamente reale cui l’immagine rimanda, bensì la cosa necessariamente reale che è stata posta davanti all’obiettivo. Tuttavia in questo suo essere memoria si rivela anche una testimonianza che «ci dona il sentimento dell’esistenza di momenti, di oggetti, di esseri e sensazioni»